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Trento, 3 agosto 2005
Ghiacciaio della Marmolada, disastro ambientale
Interrogazione a risposta scritta presentata da Roberto Bombarda
consigliere provinciale dei Verdi e democratici per L’Ulivo

Le cronache giornalistiche odierne riportano le immagini di uno scempio ambientale che si sta compiendo su uno dei monumenti ambientali più importanti del Trentino, il ghiacciaio della Marmolada, la montagna “regina” delle Dolomiti.

La documentazione fotografica pubblicata documenta una modifica sostanziale della morfologia del corpo glaciale nella parte superiore del bacino di accumulo, l’area più delicata di un ghiacciaio, la zona nella quale la neve di annata ha solitamente la possibilità di evolversi in firn ed in ghiaccio consentendo così il successivo movimento e quindi la sopravvivenza nel tempo dello stesso ghiacciaio.

Il grande ghiacciaio della Marmolada ha subito nell’ultimo secolo una fortissima riduzione di massa e di area, particolarmente intensa nell’arco dell’ultimo decennio. Le variazioni climatiche registrate nell’ultimo periodo storico rendono di fatto ogni attività umana – ed in particolare l’attività sciistica – incompatibile e completamente insostenibile non solo dal punto di vista ambientale, ma anche economico.

Il valore ambientale del ghiacciaio della Marmolada è stato ribadito negli ultimi anni dal suo riconoscimento quale area naturale protetta in seguito all’inserimento nell’elenco dei SIC, i siti di importanza comunitaria nell’ambito della Rete Natura 2000 (il codice internazionale del SIC, che occupa una superficie di 462 ettari, è IT3120129) e dalla volontà della SAT di realizzare nei suoi pressi un museo scientifico. L’intera montagna, ricordo, è al centro di un progetto interregionale che ne dovrebbe garantire la salvaguardia e la gestione sostenibile a vantaggio diretto delle popolazioni delle due regioni interessate e, indirettamente, a vantaggio di tutta la popolazione mondiale, essendo le Dolomiti candidate al riconoscimento Unesco “patrimonio dell’umanità”.

Questo ghiacciaio, così come gli altri ghiacciai trentini, costituisce un patrimonio pubblico di inestimabile valore e rappresenta il primo anello del percorso dell’acqua. Ha dunque un valore simbolico, oltreché ambientale, di assoluta importanza. Il ghiacciaio della Marmolada rappresenta dunque uno dei “santuari” dell’ambiente naturale del Trentino ed ogni sua modifica ad opera dell’uomo andrebbe sanzionata in maniera pesantissima ed esemplare!

Stante la drammatica situazione documentata nelle immagini pubblicate dalla stampa

si interroga con urgenza la Giunta provinciale per sapere se

1. sia a conoscenza della portata dei lavori sul ghiacciaio della Marmolada;

2. abbia autorizzato una tale devastazione, ovvero in quali termini e con quali prescrizioni abbia eventualmente autorizzato i lavori della funivia della Marmolada;

3. i lavori in corso abbiano superato il vaglio della valutazione di incidenza;

4. intenda bloccare con effetto immediato i lavori ed imporre il ripristino dei luoghi, posta comunque la sostanziale impossibilità di ricostituire la situazione pre-esistente;

5. intenda adire le vie legali per la distruzione ambientale e paesaggistica in corso, che colpisce il patrimonio principale delle valli dolomitiche ferendo, oltre all’ambiente, anche il sentimento di amore e rispetto per la natura della popolazione del Trentino.

Cons. prov.le Roberto Bombarda

     

Roberto Bombarda

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